SCRITTURA SEO: COS’È, COME FUNZIONA, PENALIZZAZIONI E COME SCALARE POSIZIONI SU GOOGLE

Siamo sempre più coinvolti in un mondo digitale all’interno del quale, tra lavori smart e continue interconnessioni tra deviceserver, motori di ricerca e nuovi strumenti di comunicazione e di socializzazione, senza dimenticare la commercializzazione di una miriade di strumenti volti al guadagno online, muoversi rappresenta – da un lato – un vero e proprio avventuroso viaggio da ispide giungle ancora in parte inesplorate e – dall’altro – un possibile snodo verso l’approdo in un mondo, quello contemporaneo, nel quale le innovazioni ci consentono di esplorare sentieri affascinanti e suggestivi. Anche in termini di guadagno.

Proprio così. Dal momento in cui internet ha aperto, nel corso dei decenni, il vasto campo della economia digitale, adesso accompagnata a tutta la nuova tecnologia smart, è diventato non solo presumibile e fattibile, ma anche molto concreto il possibile guadagno economico tramite le rete. Entrare online e proporre una forma di lavoro è ormai diventata una prassi. Come? 

Dal punto di vista concreto possiamo iniziare a lavorare in rete tramite ordinari percorsi di smart working oppure mettendoci in proprio, fornendo tutta una serie di beni, servizi e prodotti – sia concreti che intangibili – molti dei quali fanno riferimento ad un termine diventato molto in voga. Si tratta di SEO.

Scrittura SEO, posizionamento in rete, guadagno

Che cos’è la SEO? Si parla di Seo in termini di scrittura ‘internet’ e come strumento – in qualche modo – grammaticale e di sintassi in versione ‘online’, per mirare all all’ottimizzazione del posizionamento nei motori di ricerca. In poche parole si tratta di una forma di scrittura che permette di strutturare un sito web, che magari propone di vendere beni o servizi o di farsi largo nella giungla dei vari portali web per ottenere partnership, sponsorizzazioni e relazioni di guadagno, così da rendelo non solo appetibile, ma in crescita sul fronte dei parametri e degli algoritmi che impongono i grandi motori di ricerca, e che servono a indicizzare i siti web.

Ovvero? In pratica significa permettere ad un sito specifico di salire in termini di gradimento e di riconoscibilità e di reperibilità nelle pagine internet di ricerca, e che stabiliscono per appunto, secondo alcuni protocolli in costante aggiornamento e sempre ‘mobili’ e guidate da diverse ‘variabili’, quanto un sito e indicizzato.

Ma come si fa a indicizzare un sito? Andiamo a scoprire tramite una guida come si fa l’ottimizzazione SEO per i motori di ricerca?

La scrittura bsi riferisce a tutte quelle attività relative appunto all’ottimizzazione per i motori di ricerca allo scopo di migliorare la visibilità dei siti web nei risultati organici. L’acronimo sta ad indicare Search Engine Optimization.

Intorno al concetto di ottimizzazione SEO esistono dei parametri attorno a cui ci si può muovere fin da subito per provare a migliorare il posizionamento del sito web senza dover spendere soldi in promozioni.

Google, indicizzazioni: come funziona

Siccome è Google il motore di ricerca più utilizzato nel mondo, la prima cosa da fare è studiare l’algoritmo di casa Mountain View. Il funzionamento di Google dipende da diversi fattori.  Per iniziare a capire come muoverci in chiave SEO occorre domandarsi: Come funziona Google?

Non si può certo arrivare a ‘dominare’ in modo totale e assoluto  tutti gli elementi presi in considerazione per posizionare un sito in cima, anche perchè gli algoritmi Google cambiano spesso, e gli equilibri sono molto sottili. Ma si può mettere su una base solida su cui operare in corso d’opera.

Nessuno è in grado di sapere quale sia il funzionamento esatto dell’algoritmo di Google (tranne di Google stessa) e nessuno ha la certezza di posizionare il sito web per una o più parole chiave. La SEO aiuta, ma non è bibbia, e bisogna fare attenzione anche a quei consulenti SEO che promettono mari e monti in tempi record.

Il funzionamento del motore di ricerca può essere spiegato in questo modo:

  1. scansione o crawling: è il processo tramite cui i crawler di Google (programmi specializzati) analizzano il web alla ricerca di nuovi contenuti. In pratica nuotano nella rete cercando i link e una volta entrati nelle pagine tessono una fitta ‘rete’ di valutazioni. Ed ecco perchè vengono definiti anche spider, ragni;
  2. indicizzazione: nella seconda fase la raccolta continua ma in più viene iniziato il processo di archiviazione dei dati nei cosiddetti data center. Una libreria i dati provenienti dal web;
  3. posizionamento o ranking: è la fase in cui sono indicati i risultati all’utente in seguito ad una ricerca. L’ordine in cui vengono presentati i dati dipende da numerosi fattori di posizionamento;
  4. Google ADS e SEO: in pratica è il ‘mondo’ del motore di ricerca seo e google ADS, e sono gli strumenti che indicano appunto la crescita del sito.

Il circolo tramite cui il funzionamento delle indicizzazioni funziona implica anche un movimento ‘economico’ che parte da Google stesso. Infatti, se lo scopo ufficiale di Google è “organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili.”, è chiaro altrettanto che tutto è un meccanismo volto a raccogliere informazioni accessibili e utili per tagliare il traguardo della monetizzazione. Come?

Più Google mostra risultati pertinenti rispetto ai trend di ricerca, più cresce l’utilizzo e la fidelizzazione: dunque più l’utente usa Google, e più cresce la chance di vendere inserzioni sponsorizzate alle aziende su Google Ads (ex Google Adwords).  Possiamo in tal senso sintetizzare Google su due aree:

  • il processo di catalogazione e posizionamento delle risorse sul web;
  • il processo di monetizzazione del traffico di ricerca;

Questi due aspetti generano il mondo della SEO e della SEA (Search Engine Advertising). L’unione di questi due mondi da vita alla SEM (Search Engine Marketing).

Come ogni azienda, anche Google mette delle regole da seguire in modo serio. Quando si seguono le regole SEO di google s è certi di non rischiare penalizzazioni che potrebbero compromettere la vita e la visibilità del sito web.

La logica conseguenza è creare un sito con contenuti di qualità, e un investimento nel tempo poiché, con elementi di livello, si rende internet (e google) un luogo migliore e, singolarmente, il sito di ‘guadagna’. In primis, appunto, in visibilità.

In questo caso si parla di White Hat SEO, cioè i SEO che rispettano le regole e fanno ciò che Google impone. Ci sono anche quelli che vogliono spingersi oltre, e studiare o rischiare di andare ‘oltre’ il funzionamento degli algoritmi di Google: ma finire per usare delle tecniche Black Hat SEO significa dunque andare contro le regole e fare magari operazioni che manipolano i risultati di ricerca.

Si tratta di metodi che alterano la crescita del potenziale e del valore percepito del sito, che potrebbe avere una crescita esponenziale in un periodo breve, e portare il suo titolare a guadagnare anche bene, per poi però crollare. Quando si dice che ‘Google se ne accorge’: infatti, seguendo il suo protocollo di controllo, molto presto (più presto di quanto uno immagini), gli analisti del gigante dei motori di ricerca penalizzanocomportamenti scorretti e portano a sprofondare nell’oblio i siti negativi, fino anche a provvedimenti diversi.

Infatti violare le regole significa anche andare incontro a varie penalizzazioni.

Le Penalizzazioni di Google ai comportamenti scorretti

Dunque trasgredire alle regole di Google porta a punizioni più o meno dure. Ogni anno il motore di ricerca cresce, lasciando poca manovra a tecniche che fino a qualche tempo fa funzionavano, come il keyword stuffing.

Vi sono penalizzazioni automatiche (messe in atto dall’algoritmo di Google) e penalizzazioni manuali (fatte da parte del team anti spam). Mentre nel primo caso non conoscerai mai il motivo del declassamento, nel caso di penalizzazione manuale viene notificato l’intervento attraverso la Search Console. Si riceve cioè un messaggio che notifica il motivo della penalizzazione.

Le penalizzazioni possono incidere sul posizionamento, comportando il declassamento e possono portare fino alla completa esclusione dai risultati di ricerca.

Le fasi dell’ottimizzazione SEO

Una ottima attività SEO è contraddistinta da due fasi:

  1. Fase di analisi strategica
  2. Fase di implementazione tecnica

In fase di analisi si analizzano tutte le attività relative alla ricerca e pianificazione che porteranno il sito web a farsi largo nelle SERP. In questa fase ci sono tutti i percorsi d lavoro di keyword research, la creazione del piano editoriale e la creazione della struttura del sito.

Se però il sito è online da tempo, si può anche accedere alla seo audit, ovvero tutta una serie di analisi dei fattori tecnici e dei contenuti che possono influire in modo positivo o negativo sul posizionamento dei sito web.

La fase di implementazione tecnica implica, invece, tutte le attività di carattere operativo riferite al rendere un sito davvero più facile da trovare, analizzare e valutare, e pertanto indicizzabile ed posizionabile. Rientrano in queste lavorazioni le ottimizzazioni le varie tecniche conosciute come On-Site, On-page, Off-Page e la Local SEO.