BRANDING: COS’È E QUANDO SERVE

Quando si parla di branding, si fa riferimento allo sforzo che ogni impresa dovrebbe mettere in campo per  distinguere la propria offerta dalle altre aziende che operano in settori simili o analoghi. Il fine del branding è quindi quello di attuare una promozione del nome, dei simboli e dell’immagine dell’azienda, per stimolare la fedeltà dei clienti verso il proprio marchio.

Quando si mettono in atto politiche di branding, quindi, si cerca di dare un impulso all’intera offerta commerciale dell’azienda, poiché la promozione di un prodotto “branded” di fatto contribuisce a promuovere l’intera offerta aziendale.

Branding, come contribuisce a dare benefici a tutta l’azienda, perché è importante nella comunicazione aziendale

Il branding è importante sia per l’azienda che per i consumatori. Questi ultimi, infatti, vengono aiutati dal branding nella scelta dei prodotti o servizi da acquistare, risparmiando tempo nel processo. Un brand di cui si fida, permette al consumatore di guadagnare tempo “andando sul sicuro”.

Per quanto riguarda l’impresa, il branding aiuta a incentivare l’acquisto ripetuto, un valore molto importante per l’azienda. Questo processo si attiva creando una familiarità fra il brand e l’acquirente.

Si parla invece di strategia di branding quando, all’interno di un’azienda, si deve provvedere alla gestione di più brand collegati in modo funzionale. Questa configurazione prende il nome, più corretto, di brand portfolio strategy.

Questa fondamentale attività è finalizzata sia a coprire meglio il mercato, che a distribuire meglio le risorse interne fra i vari marchi che un’azienda gestisce. Questo permette di risparmiare risorse ed evitare sovrapposizioni, che possono portare al fenomeno noto come “cannibalizzazione delle vendite”.

Politiche di branding, qualche esempio efficace

Fra le tecniche di branding più famose e conosciute, c’è ad esempio l’utilizzo di un marchio “forte” per fare da traino ad un nuovo prodotto, o una nuova versione dello stesso, o comunque un oggetto collegato. In questo caso si parla di brand extension.

Il co-branding invece è un’altra tecnica che mette in campo due o più marchi molto importanti e conosciuti, che contribuiscono alla promozione di un prodotto terzo con una strategia congiunta di marketing. In questo caso, l’efficacia sta nell’utilizzare più marchi di rango alto, equiparabili, per favorire la commercializzazione di un nuovo prodotto e incentivarne la percezione come prodotto di alta qualità.

Si parla, infine, di brand licensing quando un’azienda concede ad un’altra la possibilità di utilizzare il proprio marchio sui loro prodotti, al fine di riceverne in cambio una commissione, un canone o delle royalties.